Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Parma, 27 novembre 2025 – Tra i due progetti finanziati in Emilia-Romagna dal bando di ricerca Fondazione Cariplo - Fondazione Telethon, uno è dell’Università di Parma. S’intitola Illuminare i bersagli genici oscuri attraverso la coevoluzione ed è coordinato da Riccardo Percudani e Francesco Sansone del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale.

Giunto alla quarta edizione, il bando di Fondazione Cariplo e Fondazione Telethon ha portato alla selezione di 26 nuovi progetti di ricerca, per un totale di circa 3,6 milioni di euro e con il coinvolgimento di 35 gruppi di ricerca provenienti da 12 diverse regioni italiane.

In Emilia-Romagna, sono 3 i ricercatori che hanno meritato un finanziamento, per un investimento complessivo di circa 267mila euro. Due sono appunto dell’Università di Parma, Riccardo Percudani e Francesco Sansone.

Si legge nella sintesi del progetto dei ricercatori Unipr: «Oltre cinquemila geni nel genoma umano non dispongono di informazioni funzionali. La bioinformatica, l’intelligenza artificiale e l'analisi di grandi quantità di dati possono accelerare la scoperta dei loro ruoli biologici. Proponiamo un progetto che utilizza il nostro metodo avanzato di analisi coevolutiva per rivelare potenzialmente le funzioni di circa il 10% di questi geni "TDark" e identificare i loro ruoli nelle vie biologiche e nelle malattie. Per migliorare ulteriormente la precisione delle predizioni funzionali, integreremo informazioni strutturali includendo le interazioni tra complessi proteici inferite tramite predizioni basate sull'intelligenza artificiale. Un aspetto importante del nostro progetto riguarda la validazione sperimentale delle previsioni funzionali derivate dalla nostra analisi. La nostra analisi coevolutiva iniziale ha identificato un gene candidato coinvolto nella glicosilazione delle proteine, una modifica che svolge un ruolo chiave nello sviluppo dei tessuti. Questa ipotesi sarà testata sperimentalmente. Il nostro progetto mira a chiarire le funzioni di numerosi geni umani non caratterizzati e a contribuire alla nostra comprensione dei meccanismi di modifica delle proteine nello sviluppo cerebrale».

 

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