Parma, 3 marzo 2023 – Gli atleti e le atlete hanno un microbiota intestinale particolare, reso tale proprio dalla loro attività fisica e dal loro stile di vita. È uno degli esiti di uno studio dell’Università di Parma appena pubblicato su “Microbiome” sviluppato e realizzato dal team del laboratorio di Probiogenomica con la partecipazione dei docenti Marco Ventura, Christian Milani, Francesca Turroni(Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale) e Leonardo Mancabelli(Dipartimento di Medicina e Chirurgia). “The human gut microbiome of athletes: metagenomic and metabolic insights” è il titolo dell’articolo. La ricerca riguarda l’analisi dettagliata della composizione batterica (profilo tassonomico) e del potenziale genetico del microbiota nell’intestino di atleti e atlete (agonisti) rispetto a soggetti sedentari.L’indagine svolta è definita metagenomica, poiché prevede lo studio di tutti i microrganismi che costituiscono il microbiota intestinale tramite il sequenziamento del DNA, permettendone l’identificazione e la valutazione delle potenzialità genetiche. Nell’ambito della ricerca è stato generato un database composto da dati relativi alla composizione del microbiota intestinale degli atleti e di individui sedentari sani; il database è stato poi analizzato utilizzando tool bioinformatici sviluppati dall’Unità di Microbiologia Computazionale del Laboratorio di Probiogenomica dell’Università di Parma. Questa innovativa indagine ha permesso di evidenziare come l’attività fisica agonistica e il relativo stile di vita possano essere associati alla modulazione della composizione del microbiota intestinale, portando gli atleti e le atlete ad avere una popolazione batterica intestinale con una composizione peculiare rispetto a quello presente nei soggetti sedentari. Sono state quindi identificate delle specie batteriche associabili a uno stile di vita sedentario o caratterizzato invece da frequente attività fisica. I dati metagenomici sono stati inoltre utilizzati anche per identificare le potenzialità genetiche microbiche correlabili al metabolismo e coinvolte nella sintesi di molecole biologicamente attive, permettendo di evidenziarne i microrganismi produttori e i possibili effetti sulla salute. Nello specifico, gli atleti e le atlete hanno mostrato profili microbici caratterizzati dall’alta abbondanza di specie batteriche in grado di produrre metaboliti ad alto impatto sulla salute umana, alcuni dei quali codificati da geni responsabili della produzione di acidi grassi a corta catena (SCFAs), metaboliti batterici conosciuti per il loro ruolo chiave nella salute umana. Inoltre, i dati raccolti hanno evidenziato come le specie batteriche comunemente considerate ottimi produttori di SCFAs siano anche implicate nella produzione di una gamma molto più ampia e complessa di molecole potenzialmente ad alto impatto funzionale e salutistico, aprendo così la strada a futuri studi di approfondimento a livello di popolazione italiana e internazionale. I dati hanno quindi evidenziato come lo stile di vita degli atleti e delle atlete rappresenti una “pressione ecologica” multifattoriale in grado di modulare la composizione del microbiota intestinale, “rimodellandolo” a favore di specie batteriche produttrici di metaboliti che possono incidere sulla salute e sulle prestazioni muscolari e atletiche. Questo studio rientra in uno dei diversi filoni di Ricerca inerenti al Microbiota condotti da parte dei docenti dell’Ateneo di Parma affiliati al Centro di Ricerca Interdipartimentale Microbiome Research Hub. "The human gut microbiome of athletes: metagenomic and metabolic insights. Fontana F, Longhi G et al., Microbiome. 2023 Feb 14;11(1):27. doi: 10.1186/s40168-023-01470-9. PMID: 36782241”