Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Parma, 28 maggio 2025 – È in corso l’annuale missione archeologica dell’Università di Parma alla Villa di Teoderico a Galeata sotto la direzione e la responsabilità scientifica di Alessia Morigi, docente di Archeologia classica dell’Ateneo.

La campagna di scavo 2025, a 10 anni dall’avvio delle ricerche dell’Università di Parma e a oltre 80 anni dalla scoperta del sito archeologico, riporterà per la prima volta interamente in vista la villa del re Teoderico: spazi importanti, architetture ambiziose movimentate da padiglioni mistilinei, ricchissime decorazioni in mosaico policromo e in foglia d’oro ispirate ai celebri mosaici ravennati.

Rivedranno simultaneamente la luce tutte le strutture rinvenute a partire dalle prime scoperte del 1942, con un intervento di scavo e rilievo senza precedenti finalizzato a studiare, valorizzare e aprire al pubblico nella sua interezza la grandiosa ed estesissima residenza del re Teoderico.

Tutto questo in vista dell’avvio imminente dei lavori per l’inaugurazione della nuova area archeologica, in corso di preparazione da parte dell’Università di Parma in collaborazione con il Comune di Galeata e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, che si concretizzerà in occasione delle celebrazioni teodericiane del 2026.

La tradizionale indagine stratigrafica, di documentazione dell’attività di cantiere e di studio dei materiali emersi è stata progressivamente integrata da esperienze di realtà aumentata, GIS, restauro archeologico, rilievo da drone, fotogrammetria digitale, geoarcheologia, idroarcheologia e paleoidrogeologia, spettroscopia applicata ai materiali archeologici.

Al fine della formazione dei tanti studenti e delle tante studentesse coinvolte nello scavo, le attività sul terreno sono quest’anno state precedute dalla Summer School Professione Archeolog*, ospitata dal Museo Archeologico della Val Tidone (PC), nell’ambito del Progetto PNRR per Pianello Val Tidone, finanziato dal Ministero della Cultura nell’ambito del Programma NextGenerationEu.

La Scuola, realizzata in collaborazione con Programma S.F.E.R.A. dell’Università di Parma, rappresenta una significativa esperienza propedeutica alle campagne di survey archeologico sull’Appennino parmense nelle valli di Enza, Parma e Baganza e alle campagne di scavo stratigrafico sull’Appennino forlivese a Galeata: una occasione per mettere in rete su scala regionale le ricerche di archeologia della montagna con corsi di antropologia fisica, di restauro, di ceramica antica, di metodologia della documentazione archeologica.  

Le campagne di scavo e survey e la Scuola sono caratterizzate da un’ampia partecipazione di studentesse, studenti, dottorande/i, dottoresse e dottori di ricerca, borsiste/i del polo umanistico e del campus e sono spendibili ai fini della tesi di laurea e del tirocinio formativo.

I progetti restano aperti a tutte le competenze dell’Università di Parma e di altre sedi interessate a collaborare alla pubblicazione di indagini archeologiche di settore e interdisciplinari, per le quali è a disposizione la nuova Collana “GAP Global Archaeological Projects” diretta da Alessia Morigi (Edizioni Quasar), link.

La conduzione del cantiere di scavo è coadiuvata in una prospettiva interuniversitaria e interdipartimentale da Filippo Fontana (PhD, Dipartimento DUSIC dell'Università di Parma) e Letizia Aldrovandi (Borsista, Dipartimento SCVSA dell'Università di Parma) e quella del laboratorio materiali da Gloria Bolzoni (Università Statale di Milano).

La missione archeologica opera in regime di Concessione MiC (Ministero della Cultura) all’Università di Parma ed entro la Convenzione Quadro tra Università di Parma e Comune di Galeata, che sostiene economicamente l’apertura del cantiere e la partecipazione di studentesse e studenti. Le attività sono promosse dal Programma S.F.E.R.A. Spazi e Forme dell’Emilia Romagna Antica in collaborazione con la Società di Studi Romagnoli. Le azioni sono organizzate in coordinamento con la Funzionaria archeologa Romina Pirraglia della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. La presenza delle studentesse e degli studenti è garantita dal Centro di Servizi per la Salute, Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro dell’Ateneo. La filiera amministrativa che ha reso possibile lo scavo ha visto interfacciarsi la U.O. Rapporti con il Territorio e Public Engagement, il Dipartimento DUSIC, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.  

I risultati scientifici degli scavi, acquisiti anche in collaborazione con fisici e geologi del campus, sono usciti dal 2017 ad oggi in oltre venti pubblicazioni tra monografie, articoli su riviste scientifiche e in fascia A, capitoli di libro, atti di convegno nazionale e internazionale, cataloghi di mostra; i reperti sono stati accolti dall’esposizione permanente organizzata in accordo con il Comune di Galeata e la Soprintendenza territoriale nel locale Museo archeologico.

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