Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Parma, 25 settembre 2025 – Un tributo al docente dell’Università di Parma Roberto Cammi, al suo significativo apporto alla ricerca scientifica e alle teorie da lui sviluppate per comprendere numerosi fenomeni in campo chimico. È quanto è andato in scena nei giorni scorsi alla Scuola Normale Superiore di Pisa, che al prof Cammi ha dedicato un convegno internazionale in occasione del suo prossimo pensionamento.

Il prof. Cammi ha sviluppato la sua carriera all’Università di Parma nel settore della Chimica fisica dal 1983 e dal 2002 è professore ordinario in questo settore, dove ha insegnato nei corsi di Chimica Fisica I e Chimica Computazionale. È stato coordinatore del corso di dottorato in Scienze chimiche e ha contribuito alla gestione del centro di calcolo ad alte prestazioni (HPC) dell’Ateneo.

Al convegno di Pisa, organizzato da collaboratori, collaboratrici, allieve e allievi del prof. Cammi di varie Università (Chiara Cappelli dell’Università di Pisa, Stefano Corni dell’Università di Padova, Luca Frediani della Univeristy of Tromso in Norvegia), ha partecipato un discreto gruppo di colleghe e colleghi del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale dell’Università di Parma, con un intervento del Direttore Roberto Corradini che ha sottolineato il contributo e l’esempio del prof. Cammi nello sviluppo delle Scienze chimiche in Ateneo. 

Nei numerosi articoli pubblicati, il prof. Cammi ha sviluppato le teorie volte a descrivere il ruolo dei solventi, e più in generale dell’intorno chimico delle molecole, nel determinarne le proprietà, fornendo modelli computazionali con i quali queste proprietà potevano essere calcolate in maniera accurata. In particolare il prof. Cammi ha formulato teorie pionieristiche di struttura elettronica molecolare per sistemi in soluzione descritti secondo il Polarizable Continuum Model (PCM), modello che è adottato nei più moderni programmi di chimica quantistica per valutare l’effetto del solvente sia con metodi Hatree-Fock sia nella più agile Teoria del Funzionale di Densità (DFT). Gli articoli che descrivono questi modelli hanno trovato largo riscontro nella comunità scientifica internazionale con migliaia di citazioni (in un caso > 15000). Successivamente, partendo da analoghe considerazioni teoriche, il prof. Cammi ha sviluppato un modello volto a descrivere l’effetto delle altissime pressioni sulle reazioni chimiche, denominato Extreme Pressure Polarizable Continuum Model (XP-PCM). I risultati della teoria hanno anche evidenziato il diverso comportamento degli elementi ad altissime pressioni, permettendo di “riscrivere” la tavola periodica e di prevedere e interpretare le proprietà della materia in queste condizioni, fungendo così il prof Cammi da mentore per ricercatori e ricercatrici che volessero affrontare problemi specifici nel campo della Spettroscopia, della Chimica organica e Inorganica, della Scienza dei materiali partendo da questo modello. 

Il convegno, il cui programma è visibile a questo link, ha compreso quindi una specifica discussione scientifica incentrata su questi modelli, con la partecipazione di molte esperte e molti esperti della Chimica teorica sia italiani sia stranieri. Tra questi il Premio Nobel per la Chimica del 1981 Roald Hoffmann (Cornell University, USA), coautore con il prof. Cammi di articoli tesi a sviluppare la teoria del modello XP-PCM.  Sono inoltre intervenuti i docenti Maurizio Persico (Università di Pisa), Vincenzo Schettino (Università di Firenze, componente dell’Accademia dei Lincei), Masahiro Ehara (Institute for Molecular Science, Okazaki, Giappone), Gianni Cardini (Università di Firenze), Bo Chen (Donostia International Physics Center, Spagna), Silvio Pipolo (Università di Lille, Francia) e Benoit Champagne (Università di Namur, Belgio).

Il convegno è stato inoltre di stimolo per studentesse e studenti e per giovani ricercatrici e ricercatori intervenuti.

Il prof. Cammi è intervenuto nel finale ringraziando tutte le persone che lo hanno accompagnato nel suo percorso scientifico e umano.

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