Parma, 21 luglio 2022 - È dedicato ad un tema di estrema attualità come quello dell’affidabilità delle misurazioni per la sicurezza, la qualità e l’autenticità degli alimenti il progetto coordinato da ENEA che mira alla realizzazione della nuova Infrastruttura di Ricerca nazionale “METROFOOD-IT”, nel quale sono attivamente impegnati ricercatori e ricercatrici dell’Università di Parma. METROFOOD-IT si colloca nell’ambito dell’infrastruttura europea METROFOOD-RI – Infrastructure for promoting metrology in food and nutrition, inclusa nella Roadmap ESFRI per il dominio Health and Food, per la costruzione della quale l’Università di Parma, unica in Regione, ha ricevuto un finanziamento nell’ambito di un progetto H2020 a guida ENEA con la responsabilità scientifica per l’Ateneo della prof.ssa Maria Careri.Le competenze multidisciplinari del team di ricerca, già attivo nel settore metrologico e dello sviluppo di metodi e dispositivi per la diagnostica, sono alla base di una application di successo, che mette il gruppo di Parma in una posizione di rilievo nel progetto, finanziato per 2.140.000,00 euro su 17.790.000,00 euro complessivi in ambito PNRR, tra le proposte relative all’Avviso “Rafforzamento e creazione di IR nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.L’Università di Parma è l'unico ateneo ad aver partecipato in Regione a questo bando PNRR.La nuova infrastruttura fornirà servizi avanzati per la metrologia per la qualità, sicurezza e autenticità degli alimenti e la sostenibilità dei sistemi agroalimentari rivolti a diverse tipologie di utenti (università e ricerca, agenzie di ispezione e controllo, produttori del sistema agroindustriale, etc), mettendo a disposizione l’accesso a facilities fisiche (laboratori e impianti) e a risorse di Information Technologies (ad es. App, software, algoritmi per l’Intelligenza Artificiale) integrate in sistemi elettronici avanzati. La partecipazione dell’Università di Parma si svolge sotto il coordinamento e la responsabilità scientifica della prof.ssa Maria Careri, Professore Ordinario di Chimica Analitica al Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, con i docenti Alessandro Bertucci , Federica Bianchi , Marco Giannetto e Monica Mattarozzi. Fanno parte del team di ricerca la prof.ssa Ilaria De Munari con i docenti Valentina Bianchi , Andrea Boni , Stefano Cagnoni, e la prof.ssa Sara Rainieri con i docenti Fabio Bozzoli , Luca CattaniePamela Vocale del Dipartimento di Ingegneria e Architettura.Il progetto, della durata di 30 mesi, si focalizza sul rafforzamento della componente elettronica dell’infrastruttura di ricerca e sulla sua integrazione con quella fisica, per fornire servizi a supporto della digitalizzazione del sistema agroalimentare per la qualità e sicurezza alimentare, tracciabilità, sostenibilità e resilienza dei sistemi agroalimentari ed economia circolare. Saranno integrati sistemi intelligenti e di telerilevamento, IoT, blockchain e intelligenza artificiale, fornendo soluzioni e servizi basati su app per l'analisi, l'utilizzo, la visualizzazione e la condivisione dei dati con un approccio FAIR. Per migliorare l'accessibilità alle risorse e la riusabilità dei risultati della ricerca sarà seguito un approccio basato sulla “Scienza Aperta” mediante impiego di tecnologie digitali.Il progetto è coordinato a livello nazionale da Claudia Zoani, affiliata ad ENEA. Completano il consorzio altri cinque atenei (Università degli Studi di Bari, Università degli Studi del Molise, Università degli Studi di Napoli, Sapienza Università di Roma, Università degli Studi di Siena) e l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM) di Torino. Numerose le linee di ricerca previste, la prima delle quali è dedicata allo sviluppo di una piattaforma metabolomica basata su tecniche di spettrometria di massa ad alta risoluzione e chemiometriche per l'individuazione di biomarcatori di prodotto per la qualità e l’autenticità di alimenti, e per l'identificazione di nuovi marcatori per il controllo dei processi di produzione per la sicurezza alimentare. L’infrastruttura fisica sarà completata da altre tecnologie analitiche con particolare riguardo al controllo degli “allergeni nascosti” per la sicurezza alimentare. Questa infrastruttura sarà integrata con quella elettronica, che prevede lo sviluppo di sensori smart per la progettazione di “lingue e nasi elettronici” come dispositivi “intelligenti” che mimano i sensi umani, entrambi implementati su piattaforme elettroniche multicanale portatili progettate secondo il paradigma 'Internet of Things’ (IoT) e su algoritmi di “Intelligenza Artificiale” per fornire servizi a supporto della digitalizzazione del sistema agroalimentare. L’infrastruttura elettronica sviluppata dai gruppi di ricerca di Ateneo sarà infine funzionale allo sviluppo di una catena di controllo digitale per il monitoraggio delle performance dei processi dell'industria alimentare.