Il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Parma ha approvato il 28 luglio le “Linee guida per il telelavoro”. In questo modo il telelavoro, avviato come progetto sperimentale già nel 2009, diventa una modalità gestionale stabile e ordinaria, dando attuazione ai piani triennali delle azioni positive promossi dal “CUG-Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni”.Il telelavoro viene ora esteso a una più ampia platea di dipendenti con il fine, da una parte, di aumentare il livello di qualità e flessibilità dell’organizzazione del lavoro, dall’altra di favorire una migliore conciliazione tra tempo lavoro/tempo famiglia.Come nel passato, l’ammissione al telelavoro avverrà su base selettiva a seguito di un bando annuale, con la presentazione di una domanda accompagnata da un progetto approvato dal responsabile della struttura di afferenza del dipendente interessato. Il primo bando sarà pubblicato all’inizio del mese di settembre e prevederà 25 postazioni di cui 22 finalizzate alla “conciliazione lavoro/famiglia” e 3 finalizzate all’ “aumento della qualità e flessibilità dell’organizzazione del lavoro”.Il telelavoro rientra nell’ambito del concetto più ampio di “lavoro agile” che un gruppo di progetto coordinato dal prof. Fulvio Celico, delegato del Rettore al “Miglioramento della qualità della vita dei dipendenti e dei rispettivi nuclei familiari”, sta sviluppando con il fine di contemperare produttività e soddisfazione delle esigenze familiari dei dipendenti.